CONVERTENDO BPM 2009/2013 6,75%: | A.E.C.I. PRONTA A FAR RESTITUIRE IL 100% DA BANCA POPOLARE DI MILANO
15 ottobre 2012
AECI invita a NON accettare i Protocolli d’intesa dettati dalla Banca alle Associazioni di Consumatori: il rischio è quello di perdere i vostri soldi.
CONVERTENDO BPM 2009/2013 – 6,75% rischia di diventare un bagno di sangue per i consumatori risparmiatori. I circa 15.000 piccoli risparmiatori, clienti della Banca Popolare di Milano, che hanno accettato i consigli della propria banca e hanno sottoscritto il prestito obbligazionario chiamato “Convertendo 2009/2013 6,75%” e hanno visto convertire le proprie obbligazioni in azioni della Banca Popolare di Milano rischiano nella migliore delle ipotesi di rivedere il 65% del capitale investito, nella peggiore di PERDERE TUTTO.
Per ogni 100 euro di obbligazione sottoscritta, hanno ricevuto 36,9 azioni della banca che sono arrivate ad avere ciascuna un valore di 0,3 euro, quindi circa 11 euro ogni 100. Una perdita pari all'89% del capitale iniziale sottoscritto.
Nessun risparmiatore se correttamente informato dalla propria banca e con un minimo di senno, avrebbe mai sottoscritto un investimento così negativo.
La Banca Popolare di Milano ha firmato un PROTOCOLLO D'INTESA con 3 associazioni di consumatori (Adiconsum, Adoc e Federconsumatori) – ma aperto anche ad altre associazioni - per predisporre dei tavoli di conciliazione relativi al caso del "CONVERTENDO BPM 2009/2013 – 6,75%" e chiedere rimborsi sulle perdite delle obbligazioni.
SIAMO ALLE SOLITE. Questi tavoli di conciliazione sono una buffonata della quale le Associazioni di Consumatori non dovrebbero essere complici. In cosa consiste il PROTOCOLLO D’INTESA? E, soprattutto, cosa ne ricavano le Associazioni dagli accordi con la Banca che ha ingannato il risparmiatore?
Vediamo quali sono le specifiche del Protocollo d’intesa firmato per la procedura di conciliazione paritetica.
Con il Protocollo d’Intesa possono accedere alla conciliazione:
- i clienti persone fisiche che, nel periodo compreso tra il 7 settembre 2009 ed il 30 dicembre 2009, hanno sottoscritto obbligazioni del Convertendo presso una filiale delle Banche del Gruppo BPM (ossia, oltre alla Capogruppo, la Banca di Legnano – incorporante la CR Alessandria – e la Banca Popolare di Mantova);
- i clienti persone fisiche che, nel periodo compreso tra il 15 giugno 2009 ed il 16 luglio 2009, hanno acquistato diritti di opzione su obbligazioni del Convertendo presso una filiale delle Banche del Gruppo BPM.
Sono invece esclusi dalla procedura gli investitori istituzionali e coloro che, essendo già azionisti di BPM, abbiano esercitato i propri diritti di opzione spettanti in relazione alle obbligazioni del Convertendo nel periodo compreso tra il 15 giugno 2009 ed il 3 luglio 2009 o abbiano acquistato, in qualunque momento, ulteriori diritti di opzione a integrazione di quelli loro assegnati, nonché i clienti che hanno acquistato il Convertendo in internet.
Un’apposita Commissione di Conciliazione (composta da un rappresentante della Banca e da uno dell’Associazione di Consumatori) valuterà ciascuna domanda e la posizione del cliente sarà ricondotta in una delle seguenti CATEGORIE previste dal Protocollo:
- CATEGORIA A: rimborso massimo sino al 100% della perdita (cioè, la banca ha torto);
- CATEGORIA B: rimborso massimo sino al 60% della perdita (cioè, la banca ha torto, ma non in maniera così evidente);
- CATEGORIA C: nessun rimborso (cioè, la banca può dimostrare di non aver torto ANCHE SE ha fatto firmare al cliente delle proposte indecenti).
In caso di accettazione della proposta, il pagamento della somma pattuita è previsto entro 30 giorni lavorativi dall’accettazione. Se la proposta non dovesse invece essere accettata, il cliente riprenderà piena libertà di adottare tutte le iniziative che riterrà più opportune.
ATTENZIONE AI CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA PERDITA per l’eventuale rimborso in sede di conciliazione stabiliti dal Protocollo d’Intesa:
- CATEGORIA A (cioè quando la Banca perderebbe di sicuro in Tribunale): al massimo il 65% del valore nominale dell'obbligazione;
- CATEGORIA B: al massimo il 39% del valore nominale dell'obbligazione.
- CATEGORIA C (cioè quando non è dimostrabile la responsabilità la Banca): nessun rimborso.
SEGNALIAMO CHE L’ESPRESSIONE "AL MASSIMO" IMPLICA CHE SOLO NEI CASI PIÙ GRAVI SI ARRIVERÀ A QUELLE CIFRE, NELLA MAGGIORANZA DEI CASI, OVVIAMENTE, SARÀ MOLTO MENO.
LE PERCENTUALI DI RECUPERO SONO INACCETTABILI. A.E.C.I. NON ACCETTA COMPROMESSI E RICATTI.
Per ogni reclamo analizzato (che si concluda con o senza risarcimento) le associazioni firmatarie riceveranno verosimilmente un "rimborso spese" quantificato con "accordi separati" e quindi non pubblici.
I diritti del consumatore risparmiatore devono essere tutelati innanzitutto e soprattutto.
La CONSOB era già intervenuta contro la Banca Popolare di Milano: con la Delibera n. 17077 del 20 novembre 2009 infatti ingiungeva alla BPM di “porre termine immediatamente alle irregolarità” riscontrate nel pacchetto venduto che sono dettagliatamente indicate nel lungo provvedimento e successivamente i vertici della società sono stati multati per queste vicende.
La CONSOB ha inoltre accertato che la BPM abbia commesso un’impressionante serie di violazioni delle regole di comportamento degli intermediari finanziari. Al di sopra di tutto la NON CORRETTA INFORMAZIONE AI CLIENTI sul prodotto venduto e la MANCATA VERIFICA che la proposta fosse adeguata al profilo del cliente.
Infine, cosa ancora più grave, i dipendenti della BPM per collocare il CONVERTENDO BPM 2009/2013 – 6,75% - spinti forse dai pressanti budget di vendita che avevano e obiettivi di performance - spesso modificavano il profilo di rischio immediatamente prima dell'operazione per renderlo artificiosamente compatibile con l'elevato grado di rischio del prodotto.
Oltre la metà delle operazioni osservate dalla Consob considerate dalla banca come adeguate avevano visto il profilo del cliente essere modificato poco prima.
SI INDIVIDUA DUNQUE UNA GRAVE VIOLAZIONE DEL PROPRIO CODICE DEONTOLOGICO E DELLE REGOLE DEL MERCATO.
Qualche mese fa poi è stato arrestato l’ex Presidente della BPM Massimo Ponzellini.
Ora la BPM avverte l’odore di esose richieste di rimborso e risarcimenti da parte delle migliaia di risparmiatori e cerca di correre ai ripari firmando ridicoli e nocivi Protocolli d’Intesa con le Associazioni di Consumatori.
Il caso CONVERTENDO BPM 2009/2013 – 6,75% è ancora una volta la dimostrazione di un’assenza endemica di uno Stato che dovrebbe porsi a tutela dei consumatori e non dei furbi.
Le Autorità di Controllo del Mercato dovrebbero controllare e bloccare i comportamenti che ledono i diritti dei consumatori. Inutile fare un lungo elenco di situazioni similari? PARMALAT, BOND ARGENTINA, CIRIO, GIACOMELLI, TRUST TRA LE ASSICURAZIONI, INTERESSI ANATOCISTICI sono solo gli ultimi casi che hanno visto lo Stato difendere prima di tutto Banche, Assicurazioni e lobby di potere, a danno di consumatori che hanno visto sfumare i risparmi di una vita.
A.E.C.I. già con il caso Aiazzone/Fiditalia NON accettò i Protocolli d’Intesa che la Finanziaria Fiditalia aveva fatto sottoscrivere alla solite note Associazioni di Consumatori e che avrebbero ridato solo il 50% dei soldi indebitamente ricevuti. In quel caso la battaglia di A.E.C.I. fu lunga e dura, ma portò in tasca dei consumatori il 100% dei soldi versati.
In ogni caso A.E.C.I. accetterà protocolli di conciliazione esclusivamente a fronte della restituzione del 100% dell’importo finanziato. In caso contrario, invece, adirà a tutte le iniziative necessarie affinché vengano rispettati i diritti dei consumatori.
Per tale motivo invitiamo i sottoscrittori di CONVERTENDO BPM 2009/2013 – 6,75% di valutare bene prima di aderire a Protocolli d’intesa lesivi e nocivi.
COSA FARE:
- Inviare raccomandata a/r alla Banca Popolare di Milano (Filiale e Centrale) con la richiesta della restituzione dell’intero importo e risarcimento danni;
- Contattare gli esperti A.E.C.I. nella sede a te più vicina, per e-mail (helpdesk@euroconsumatori.eu) o tramite la CHAT ON LINE su www.euroconsumatori.eu.
AECI si impegna ogni giorno per difendere i diritti dei consumatori. Di tutti i
consumatori. Se siamo in tanti, valiamo di più. Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi
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