FUNERALE CASAMONICA: A ROMA SI PUO’
REGIONE: LAZIO
La storia più triste, del funerale di un mafioso, nella città della Grande Cupola (il Cupolone) è la sensazione che in Italia la Mafia, ormai, può tutto.
Nella città del Sacra Romana Chiesa, pronta ad un nuovo Giubileo, nella città del Governo Centrale di una nazione è stata realizzata la più grande manifestazione delle possibilità della mafia romana.
Oggi sono tutti alla ricerca del responsabile, del funzionario, del vigile urbano, del prete, del dirigente municipale. La verità è che le responsabilità sono al vertice.
Le vere responsabilità sono al vertice di una società sconfitta che ha lasciato da anni le postazioni conquistate e consolidate dal potere mafioso. Naturalmente la Mafia ha colmato il vuoto lasciato dalla Stato. La partitocrazia è troppa impegnata a rubacchiare le ultime risorse disponibili, troppo impegnata a spartirsi le briciole lasciate da chi ha mangiato precedentemente.
Il funerale di un Casamonica non è il funerale di un mafioso, sfarzoso, eclatante e talmente tanto da essere “burino” (come si dice a Roma) ma è il termine di un percorso di decenni di assenza di politica reale a Roma e, quindi, in Italia.
I veri responsabili sono stati gli omertosi, gli ignavi e i complici che hanno permesso il radicamento della cultura mafiosa nella città del cristianesimo, già abituata ai lasciti di un De Pedis che tanto ha donato alla comunità cattolica romana.
I complici, gli ignavi e gli omertosi coincidono. La Curia Romana si è affrettata a comunicare che nessuno sapeva smentita invece da testimonianze e ammissioni varie. Esponenti del Governo, centrale, municipale e comunale hanno poi, anche loro, dichiarato di essere all’oscuro di tutto, salvo poi essere smentiti dalla stessa famiglia Casamonica.
Tutti responsabili insomma, non certo responsabili di un funerale ma responsabili di aver contribuito alla sconfitta di uno Stato nei confronti della Mafia.
22 agosto 2015
Articolo a firma del responsabile Ivan Marinelli che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: i.marinelli@euroconsumatori.eu
