I TESORETTI DELLE CESSIONI DEL QUINTO
REGIONE: VENETO
La
cessione del quinto dello stipendio è una particolare tipologia di
finanziamento di prestito personale che viene estinta con la cessione di quote dello
stipendio (o del salario) sino al quinto dell’ammontare dell’emolumento al
netto delle ritenute.
L’istituto
della cessione del quinto viene introdotto nel secondo dopoguerra, precisamente
nel 1950 e si caratterizza per il fatto che l’importo massimo della rata di
rimborso del prestito non può superare il 20% dello stipendio mensile netto
continuativo e la durata del finanziamento non può superare le 120 quote
mensili (quindi i 10 anni).
Dal
2005 il finanziamento estinguibile mediante cessione del quinto dello stipendio
è fruibile da tutte le tipologie di lavoratori dipendenti oltre che dai
pensionati.
La
cessione e la delegazione di pagamento sono finanziamenti per i quali le
attività di indagine inziale sono piuttosto snelle ed è per questo motivo che è
molto frequente incorrere in dipendenti e/o pensionati che pur con problemi di
segnalazione alle centrali di informazioni creditizie riescono ad accedere al
credito.
Sono
prodotti facilmente rinegoziabili e per questo l’attenzione di molti operatori
specializzati e banche si è concentrata in questo settore.
Spesso
la consulta giuridica della nostra associazione si è trovata di fronte a
consumatori che nell’arco di poco più di sette anni hanno rinegoziato sei
cessioni del quinto sottoscrivendo sbadatamente anche un paio di contratti per
delle carte revolving.
L’esperienza
di A.E.C.I. in quest’ambito è purtroppo consolidata tanto da far nascere la
necessità di un progetto orientato all’assistenza specifica in quest’ambito di
queste operazioni di credito con il progetto “CONSUMATORI E QUINTO” (www.consumatoriequinto.eu); grazie alla nostra caparbietà stiamo ottenendo
grandi soddisfazioni per i nostri tesserati.
Molti
di loro hanno estinto anticipatamente
il finanziamento e non hanno potuto beneficiare della restituzione del rateo
dei costi sostenuti in sede di stipula. Nei casi in cui l’approccio
stragiudiziale con le finanziarie e gli istituti bancari non abbia portato al
rimborso delle somme di spettanza del consumatore l’estrema ratio
dell’arbitrato ha dato ragione alla nostra associazione con numerosi lodi che
hanno perfettamente sposato i nostri elementi contestativi.
Altri
hanno sottoscritto dei contratti in cui i tassi menzionati (e calcolati dalla
stessa finanziaria) superano i tassi soglia per i periodi di riferimento. In
questi casi la nostra associazione sta combattendo al fianco dell’utente
bancario per l’applicazione dell’art. 1815 cc e quindi la non onerosità
dell’operazione di credito.
1 ottobre 2015
Articolo a firma del responsabile Orietta Sacchet che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: feltre@euroconsumatori.eu
