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TARI non pagata dal defunto: cosa devono sapere gli eredi

13 novembre 2025

Associazione Consumatori

Tra le cartelle pazze che AMA in questi giorni sta inviando ai cittadini romani anche richieste di pagamento intestate a parenti defunti. Eredi e TARI: quanto rischiano per i tributi non saldati?”

Quando muore il contribuente: la responsabilità degli eredi sulla TARI

Quando la persona che viveva in un immobile lascia un debito per la (la tassa sui rifiuti urbani), è inevitabile chiedersi: «Ma gli eredi devono pagare?». La risposta è sì — ma con alcune precisazioni importanti che scendono nel dettaglio e che è bene conoscere.

Chi è responsabile della TARI?

La TARI è un tributo comunale dovuto da chiunque possegga o detenga, in qualsiasi modo, locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani. euroconsumatori.eu
Quindi, il primo punto è stabilire chi sia il “perdente” del debito, ovvero chi risultava tenuto al pagamento al momento in cui il tributo era dovuto.

Ereditare un debito: come funziona

Se la persona che doveva pagare muore lasciando arretrati, cosa accade?

  • Gli eredi sono responsabili del pagamento della TARI maturata dal de cuius (chi è deceduto) solo nella misura della loro quota di eredità. euroconsumatori.eu
  • Tuttavia: le sanzioni applicate negli avvisi di accertamento o nelle cartelle esattoriali non vengono trasferite agli eredi. Non cadono in successione. euroconsumatori.eu
  • Facciamo un esempio concreto: supponiamo che un genitore sia deceduto e lasciato due figli, che ereditano in parti uguali. Se il tributo TARI non è stato pagato prima della morte, ogni figlio risponderà solo per il 50% dell’importo residuo. euroconsumatori.eu
  • Diverso è il caso per la TARI maturata dopo la morte, se l’immobile resta a nome del defunto e non viene diviso tra eredi: in questo caso tutti gli eredi comproprietari diventano responsabili in solido, ossia il Comune può chiedere l’intera somma anche ad uno solo degli eredi. euroconsumatori.eu

Quali azioni possono fare gli eredi

Se vi è arrivato un avviso di accertamento o una cartella esattoriale per la TARI intestata al defunto, ecco cosa verificare subito:

  • Controllare se siano state applicate delle sanzioni: se sì, queste possono essere impugnate o quantomeno va valutato se è possibile richiedere lo sgravio, dato che non dovrebbero essere trasferite.
  • Verificare l’anzianità del tributo: quanto tempo è passato, l’anno di riferimento, se la posizione è prescritta o no.
  • Rivolgersi ad un esperto tributario, o ad un’associazione di consumatori (come la vostra) per valutare la strategia migliore.

Qualche suggerimento pratico per evitare sorprese

  • Al momento dell’apertura della successione controllare se vi siano avvisi o cartelle intestate al de cuius relativamente a tributi locali (non solo TARI, ma anche , passi carrabili, ecc.).
  • Conservare tutti i documenti dell’immobile: posizioni catastali, intestazioni, eventuali variazioni di destinazione o detrazioni, così da poter rispondere in caso di accertamento.
  • Se l’immobile è devoluto agli eredi sin da subito, valutare un accordo o una regolarizzazione volontaria, che spesso comporta una riduzione dei costi rispetto a una cartella notificata.

In sintesi

Gli eredi , sono tenuti a pagare la TARI non saldata dal defunto, ma solo nella misura dell’eredità ricevuta e non per le sanzioni che gravavano sull’intestatario originario. Ogni caso va esaminato con attenzione, perché le modalità, l’anno dell’imposta e lo stato dell’immobile (diviso o no tra eredi) possono cambiare radicalmente la situazione.

Se vuoi, la vostra associazione può mettere a disposizione un modello di richiesta di sgravio o consulenza personalizzata per gli eredi: meglio agire prima che le cartelle arrivino.

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