PER ACEA ATO 5 I CLIENTI DI FROSINONE SONO SOGGETTI PROPENSI A NON PAGARE L'ACQUA
24 ottobre 2016

Acea Ato 5 nel mese di giugno
2016 ha presentato all’Aeegsii una relazione in cui denuncia una situazione di
morosità di particolare gravità nell’aree del sud del Lazio, in particolar modo
nel Frusinate. Tale situazione, a detta di Acea Ato 5, giustificherebbe aumenti
considerevoli ai fini dell’economicità della gestione della distribuzione
dell’acqua.
In nessuno dei passaggi della pur
circostanziata e corposa relazione si fa accenno ai disservizi, ai distacchi,
alla sospensione della distribuzione, alle maxi bollette, alle richieste di
depurazione acqua in assenza di fognature, si fa mai accenno alcuno.
Sorprendentemente però, la
relazione firmata dal Dott. Saccani, identifica la popolazione residente con
riferimenti socio culturali da terzo mondo, queste le parole esatte - “il contesto sociale ed economico, oltre che
culturale manifesta mentalità e consuetudini che denotano una scarsa
propensione e sensibilità verso il servizio erogato”, e che “la mancata
propensione al pagamento è anche dimostrata dalla numerosità delle
contestazioni...per la maggior parte pretestuose e infondate che hanno il solo
scopo dilatatorio del pagamento”. Insomma siamo in presenza di una popolazione
di bifolchi approfittatori.
In questi giorni sono migliaia i
Cittadini del Frusinate che stanno manifestando sdegno verso quanto affermato a
firma del Dott. Saccani negli sportelli territoriali delle nostre associazioni.
Pertanto, ed in virtù del principio di rappresentanza che ci viene conferito
dagli iscritti, siamo a chiedere a chi per elezione Democratica rappresenta
tutti i Cittadini del Lazio, ed a chi rappresenta il socio di maggioranza di
Acea, oltre a Roma Capitale ed a tutti i suoi Cittadini,
·
se intendono intervenire sulla vicenda ed in
quale modo;
·
l’apertura di una commissione di inchiesta sui
disservizi da sempre denunciai verso ACEA Ato 5 dai Cittadini a cui siano
presenti anche i Consumatori
·
le dimissioni di chi, tardivamente, ha chiesto
scusa per affermazioni che appaiono diffamatorie verso un’intera popolazione e
degne di discriminazione territoriale;
·
un’intervento urgente a ridefinire l’acqua come
bene pubblico, gestibile direttamente dai Comuni, bene esente da qualsiasi
possibilità di speculazione tariffaria. Peraltro in linea con il risultato del
referendum 2011 e la volontà dei cittadini;
·
un’incontro urgente con le associazioni
scriventi ai fini di porre l’acqua, e la sua gestione, tra le priorità d’intervento
della Regione, anche valutando l’utilità dei tanti consorzi di bonifica
esistenti sul territorio.
Certi che chi ci rappresenta
terrà nella dovuta considerazione l’istanza di migliaia di rappresentati,
contestiamo al Dott. Sacconi i riferimenti all’intempestività della polemica,
questa arriva da associazioni di volontariato e non da un consiglio di
amministrazione che da solo costa quanto i bilanci nazionali di tutte le
associazioni che oggi espongono. Chi si gratifica con emolumenti di quella
natura ed entità, forse, dovrebbe mettere maggior attenzione in ciò che firma.
