CORECOM CHE FAVORISCONO GLI OPERATORI TELEFONICI.
2 febbraio 2015

Ci risiamo. Ancora una volta un CORECOM si rifiuta di far
discutere, ad un consumatore, a distanza una conciliazione. Così facendo si
creano cittadini privilegiati (quelli che abitano nelle vicinanze degli uffici
del CORECOM) e più disagiati (quelli che, abitando a distanza, devono prendersi
giorni di permesso e sobbarcarsi costi per recarsi presso gli uffici del
CORECOM della regione).
I Comitati regionali per le comunicazioni (Co. Re. Com.)
sono organi previsti dalla legge Maccanico istitutiva dell'Agcom, disciplinati
però specificamente da leggi delle singole Regioni e sono stati creati per
permettere, agli utenti consumatori, di accedere, in maniera del tutto
gratuita, all’istituto di conciliazione, obbligo previsto per
telecomunicazioni.
Grazie ai CORECOM i cittadini italiani hanno la possibilità
di far valere un proprio diritto verso chi, talvolta, si trincera dietro l’impenetrabilità
di call centre e/o difficoltà create ad arte per non ricevere le doglianze di
chi subisce un disservizio.
Organi preziosi che svolgono importanti funzioni che
permettono ai cittadini di far valere i propri diritti in maniera del tutto
gratuita. Tutto questo quando il CORECOM non patteggia, in maniera palese o
meno, per gli operatori di telecomunicazioni.
I casi del CORECOM TOSCANA E SARDEGNA sono disdicevoli e
paradossali. Si rifiutano di far discutere conciliazioni a distanza o perché non
adeguati strutturalmente o perché, come dichiarato dal direttore del CORECOM
TOSCANA “Qualora la modalità in audio - conferenza fosse concessa agli utenti e
fosse accolta .. rappresenterebbe un precedente che comporterebbe la
concessione incondizionata per tutti gli altri utenti che ne facciano
richiesta.”
Eppure siamo nel 2015. Attualmente non solo esistono
software gratuiti per tele e videoconferenze ma tali software permettono, ad
esempio, la traduzione simultanea. Ovviamente un’iperbole per dimostrare che si
tratta solo di voglia di fare.
Negare una videoconferenza significa certamente far pagare
un prezzo molto alto ad un consumatore che si trova lontano dalla sede del
CORECOM. Negare una videoconferenza significa, al tempo stesso, favorire l’operatore
telefonico che ha tutto l’interesse a non pagare per un disservizio creato.
La conciliazione, istituita dalla legge Maccanico è un bene
prezioso per tutti i cittadini italiani e non può essere a beneficio degli
abitanti che vivono nelle vicinanze del CORECOM
