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BMW NON RISPETTA I CONSUMATORI ITALIANI

15 febbraio 2011

Analisi di un marchio, della qualità reale a confronto con la qualità percepita, del rispetto delle leggi italiane da italiane e dei consumatori a partire da segnalazioni al CRIF per un importo di 9 euro.

In questi giorni alcuni consumatori si sono rivolte alla nostra Associazione di Consumatori per problemi che la BMW ITALIA, in particolare BMW FINANCIAL  SERVICE ITALIA               , sta creando e ha creato ad alcuni di loro.

Il tutto nasce dall’acquisto di un auto BMW. Salone bellissimo, sorriso del venditore smagliante che vede i soldi che la vendita dell’auto gli porterà nelle tasche e in quel momento, pur di vendere l’auto dei sogni del consumatore è pronto a promettere qualsiasi cosa.

Insomma un consumatore si aspetta di acquistare un sogno e per questo sogno è disposto a spendere tanti bei risparmi. Un sogno che dovrebbe rappresentare un punto di arrivo della vita. Finalmente si avrà la possibilità di venire in possesso di una macchina splendida prodotta di una società tedesca che sinonimo di qualità e ma anche di rispetto del cliente.

BMW UGUALE QUALITA’ E’ DAVVERO COSI’?

Sino al momento dell’acquisto del sogno problemi non devono nemmeno sussistere. BMW fa di tutto perché questo non accada. La cura del dettaglio della vendita è maniacale. Dai paletti imposti ai concessionari autorizzati che stabiliscono ogni particolare. La grandezza del salone, l’insegna, il pavimento, il modo di approcciarsi al cliente. Insomma la cura dei dettagli pensata per veicolare un messaggio di qualità. Tutta la comunicazione di BMW è pensata, ideata, realizzata per poter influenzare la percezione della qualità che contrasta (a volte) con la qualità reale. Insomma molti consumatori pensano a BMW come un marchio che fa assioma con qualità. I problemi invece iniziano dopo l’acquisto a quanto dimostra anche l’analisi di mercato della JD POWER.

Innanzitutto si è pensato di acquistare un’auto di qualità. Ma non sempre è così. Anzi. La BMW infatti risulta nella ricerca stilata da JD Power and Associates, azienda statunitense attiva nelle ricerche di mercato. Da notare che i questionari sono stati compilati da82.000 consumatori tra febbraio e maggio periodo in cui TOYOTA ed HONDA hanno subito una campagna di ritorni in officina massiva. I punti sono in realtà le auto che hanno avuto problemi e per cui si è resa necessaria assistenza. Nel rapporto di qualità per l’affidabilità del 2010 BMW risulta AL 18esimo posto (con 165 punti) e ben al di sotto del valore medio posto a 155 punti.

Dato importante da non sottovalutare è che nella stessa classifica nel 2009 la BMW (con 112) si attestava in 16esima posizione al di sotto del valore medio posto a 108 punti.

Insomma per i consumatori statunitensi la BMW sembrerebbe una macchina poco affidabile e comunque addirittura al di sotto della media (dato incontrovertibile sia per il 2009 che per il 2010).

MA I PROBLEMI NON FINISCONO QUI

Parliamo ora di BMW ITALIA. Una società da cui ci si aspetta molto, a cominciare dal rispetto delle leggi del paese che gli da possibilità di lucro. Cominciamo con il dire la BMW FINANCIAL SERVICE S.p.A. (del gruppo BMW) è solita fare segnalazioni a banche dati (quali CRIF e/o similari) anche per mancati pagamenti irrisori (per 9 euro, o per 80 circa, per fare degli esempi). Ricordiamo che il codice deontologico della AUTORITA’ PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI stabilisce che le segnalazioni devono essere edotte (quindi il consumatore deve essere avvertito con largo anticipo a mezzo raccomandata) e non possono essere fatte per cifre irrisorie (come invece per il caso in possesso della nostra associazione di consumatori). Lo stesso codice deontologico stabilisce che le stesse segnalazioni devono esser fatte (previa comunicazione a mezzo raccomandata) per un minimo di rate non pagate (minimo 2) ed un cifra congrua. Il caso in possesso della nostra associazione evidenzia invece che BMW FINANCIAL SERVICE ha effettuato segnalazioni al CRIF per un importo di 9 euro.

MA NON FINISCE QUI. DOVE FINISCE LA VENDITA INIZIA LA TRASPARENZA DEL CONSUMATORE

La nostra associazione di consumatori ha in questi giorni tentato di aprire dei contatti istituzionali con BMW FINANCIAL SERVICE che ha risposto come le tipiche società iper-burocratizzate di un tempo. Il muro interposto tra la società e il consumatore è del tutto invalicabile e BMW ha ormai venduto l’automobile, e non ha quindi interesse al rapporto con il cliente/consumatore. Poco importa il rispetto delle leggi italiane, poco importa il rapporto con il cliente che ha invece problemi con il glorioso marchio. Insomma, per i clienti che cominciano ad avere problemi di pagamento iniziano anche i veri problemi con BMW sorda alle istanze e alle problematiche evidenziate, sorda alle richieste dei suoi clienti, sorda anche alle associazioni di consumatori.

INVITO A TUTTI I CONSUMATORI.

A.E.C.I. ha così deciso di raccogliere le istanze di tutti i clienti BMW e BMW FINANCIAL SERVICE  ITALIA proprio per cercare di correggere i cattivi comportamenti di una società che dovrebbe fare della qualità non solo una forma di comunicazione ma anche una forma di produzione e per cercare di far capire che le leggi vigenti nello stato italiano devono essere rispettati da tutti.
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